La pratica teatrale è fondata sull’incertezza. Lontano dalle possibilità tecnologiche del cinema e della fiction, il teatro non può permettersi una fase di montaggio per selezionare le migliori scene ed eliminare gli errori. L’attore teatrale, dal momento in cui entra in scena fino alla fine dell’esibizione, è in perenne balia dell’imprevisto, del vuoto mnemonico, dello sbaglio tecnico. Come un moderno funambolo, si appresta ad attraversare il vuoto scenico senza rete di protezione.
Sotto questo punto di vista, il potere metaforico del teatro rappresenta il dubbio che permea i fatti di vita con estrema esattezza.
Gianmarco Busetto con il supporto di Elena Camporeale in questo intervento proporranno riflessioni, racconti personali, pratiche di allenamento attoriale, frammenti di monologhi e letture. E sveleranno come la preparazione dell’attore, tesa a vivere la coscienza di un eterno presente, possa fungere da antidoto all’incertezza. Qualche volta nel teatro, spesso altrove.
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Quando:
30 Novembre 2024@09:30–12:30
2024-11-30T09:30:00+01:00
2024-11-30T12:30:00+01:00
Dove:
Tempio OraZen Padova
Contatto:
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