Cadiamo spesso nel tranello di cercare una spiegazione a tutto e l’arte contemporanea soffre un pregiudizio: “non si capisce”. E se non ci fosse niente da capire? Se navigare nell’incertezza fosse il vero valore dell’arte di oggi? Sì perché l’arte contemporanea ha il compito di scippare alla banalità della comunicazione di massa il monopolio del racconto del mondo, ma anziché dare risposte, deve porre domande. Questo non significa che non serva un contesto… Ah! mes amis, quel jour de fête! canta Tonio in La Fille du régiment di Gaetano Donizzetti. Più che un’aria per i tenori è un incubo, perché infila uno dopo l’altro ben 9 DO di petto, la nota più difficile ed emozionante. Proviamo però a fare un piccolo esercizio: immaginiamo di estrapolare una piccola frazione di secondo da quella nota. Di sentirla all’improvviso, fortissima, senza averla attesa: sembrerà un urlo quasi disumano o nella migliore delle ipotesi un rumore fastidioso e inspiegabile. Se invece la inseriamo in un contesto, capiamo che fa parte di qualcosa di più grande o addirittura proviamo a costruire, noi stessi, un racconto di musica e parole intorno a quell’istante, ne usciremo arricchiti. L’arte contemporanea va vissuta proprio con questo approccio curioso e indagatore, non ci si deve fermare alle apparenze perché queste, molto spesso, da sole non bastano. In un mondo in cui tutto dura 15 secondi non è male che una cosa vada approfondita, ma non cerchiamo certezze nell’ottica della comprensione, perché ogni interpretazione sarà corretta.
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Quando:
9 Novembre 2024@09:30–12:30
2024-11-09T09:30:00+01:00
2024-11-09T12:30:00+01:00
Dove:
Tempio OraZen Padova
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